#sbloccacontratto, chiediamo il rinnovo del
contratto
SNALS-CONFSAL, FLC-CGIL, CISL-SCUOLA, UIL-SCUOLA, GILDA-FGU avviano una
fase di assemblee e di iniziative nelle scuole contro il blocco dei contratti,
degli aumenti di anzianità e il tentativo di regolare per legge diritti, doveri,
orario di lavoro e valutazione.
I lavoratori della
scuola pagheranno due volte, senza contratto e adeguamenti della retribuzione da
5 anni, e per altri 4 ancora, e senza neanche più l’unica forma di adeguamento,
gli scatti di anzianità.
Sui temi del precariato si chiede che i contenuti del Piano scuola si traducano
in risorse certe per garantire le stabilizzazioni entro l'inizio del prossimo
anno scolastico.
L'immissione in ruolo dei precari della scuola non solo è fatto positivo, ma
anche atto dovuto. Non si può far passare un diritto (la stabilizzazione) come
un favore accordato e il finanziamento di 3 miliardi un investimento quando
invece è un risparmio. Con la stabilizzazione lo Stato risparmia:
circa 600/650 milioni di costi burocratici, oneri riflessi e di TFR non versato
annualmente ma a fine carriera
versamento all'Inps, pari all'1,61% in più sullo stipendio mensile di ogni
precario (dovuti per ASPI e mini-ASPI)
su uno stipendio medio lordo di 31.305,25 euro ogni anno un precario costa in
più allo stato 2.641,70 euro. Questa cifra moltiplicata per 149mila dà 393,61
milioni risparmiati ogni anno.
Questo dovrebbe essere raggiunto tramite il taglio degli scatti di anzianità di
tutto il personale della scuola anche dei precari, sostituiti da un sistema
basato sul merito.
Si organizzeranno assemblee in tutte le scuole, con calendario organizzato a
livello territoriale, per discutere delle proposte delle organizzazioni
sindacali e del giudizio sul Piano scuola.
Contemporaneamente verrà lanciata una petizione tra tutti i docenti, ATA e
dirigenti scolastici per il diritto al contratto nazionale e agli aumenti
retributivi.
Le organizzazioni sindacali chiedono a tutte le lavoratrici e i lavoratori della
scuola una forte partecipazione alle iniziative per rispondere allo scippo del
salario e dei diritti.